Acate

Punto di confluenza di tre territori (le province di Ragusa, Caltanissetta e Catania), diversi non solo geograficamente, ma anche socialmente e culturalmente, Acate (8360 abitanti) – antico feudo dei Principi di Biscari – sorge al limite dell’altopiano ibleo, dove esso dirada verso il mare, e riguarda una fertile vallata dove scorre il fiume Dirillo.

L’economia di Acate si fonda essenzialmente sull’agricoltura, con prevalenza delle colture agrumicole e vitivinicole, nonchè dei primaticci in serra e floricole.

Discorso a sé merita il settore floro-vivaistico, che vede presenti sul territorio grandi aziende che utilizzano tecnologie avanzate e che vantano una produzione leader sul mercato europeo. Negli ultimi decenni si è andata affermando inoltre una produzione vitivinicola che dall’antica tradizione ha saputo realizzare e proporre al mercato, anche internazionale, vini di pregio.

Dal punto di vista della fruizione turistica, il territorio si presenta ricco di potenzialità, non solo per lo splendido sviluppo della costa e per il nascente agriturismo, che offre già alcune valide strutture ricettive, ma anche
per il suo patrimonio storico-artistico, che a giusto titolo fa includere Acate in alcuni itinerari interprovinciali, in corso di studio e attuazione.

Borgo marinaro appartenente al Comune di Acate è Macconi, le cui spiagge sono caratterizzate soprattutto dalla presenza di alte e maestose dune e dalle ampie distese di sabbia fine. A circa 13 km dal centro urbano, il villaggio a mare di Macconi trae il nome dalle caratteristiche dune sabbiose, tipiche di questo tratto di costa, su cui nasce ancora la ormai rara retama, un sorta di ginestra bianca dall’intenso profumo, che cresce soltanto sulle coste settentrionali dell’Africa, testimoniandone l’antichissimo legame geologico con la nostra Isola.